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Perché il Veneto è Lingua e non dialetto

Il Dr.Gianfranco Cavallin spiega in sintesi in questo estratto perché il Veneto è Lingua e non dialetto.

Affermano i testi scolastici scritti secondo i programmi ministeriali d’Italia che una lingua, per essere considerata “lingua”, deve possedere:

1 – una codificazione: l’insieme di parole che noi usiamo per comunicare il contenuto del nostro pensiero ad un’altra persona. Se tra parlanti ed ascoltatori esiste uno stesso codice, chi ascolta capisce il contenuto del pensiero espresso da chi sta parlando, in caso contrario parlanti ed ascoltatori non si capiranno mai.
2 – un uso scritto: quando la lingua usata per comunicare il contenuto del proprio pensiero viene usata anche in forma scritta (Letteratura, Poesia, Storia, Romanzi, Giornali, Atti notarili, Atti amministrativi, Verbali, ecc.).
3 – un prestigio sociale: quando la lingua è usata a tutti i livelli (fino alle più alte cariche dello Stato).
4 – una dignità culturale: quando una lingua possiede una Letteratura, una Storia, un Teatro.
La Lingua Veneta possiede: codice, uso scritto, prestigio sociale, dignità culturale: /…/ il veneto e il napoletano, che hanno subito una codificazione, possiedono un uso scritto e una grande dignità culturale (si pensi all’opera del Goldoni e del Basile) (M. DARDANO/P. TRIFONE, “Grammatica Italiana con nozioni di linguistica”, Zanichelli, Firenze 1988, p. 30).
Nella Venezia (Triveneto) ci sono più lingue riconosciute che nel resto del mondo: 8 lingue: 3 ufficiali e 5 riconosciute:
Carinziano (UD), 2.000 parlanti, 0,38% della popolazione di Udine è riconosciuto “lingua”;
Carnico (BL), 1.400 parlanti, 0,66% della popolazione di Belluno, è riconosciuto “lingua”;
Cimbro (VR-VI-TN), 650 parlanti; Friulano, (Regione Friuli), 526.000 parlanti, 56,32% della popolazione della Regione, è riconosciuto “lingua”;
Ladino (TN-BZ-BL), 55.000 parlanti, 4,19% della popolazione di Bolzano, 1,69 di quella di Trento, 10% di quella di Belluno, è riconosciuto “lingua”;
Mocheno a Trento: 1.000 parlanti.
Sloveno (TS-GO-UD), 70.000 parlani a Trieste, 9,6% della popolazione di Trieste, 8% di quella di Gorizia, 3% di quella di Udine, è riconosciuto “lingua”;
Tedesco, (BZ e molte zone delle Alpi e Prealpi venete), 282.000 parlanti a Bolzano, 65,43 della popolazione di Bolzano, è riconosciuto “lingua”;
In cosa consiste la differenza tra tutte queste lingue che, tutte assieme assommano a meno di un milione di parlanti e la Lingua Veneta che conta 5 milioni di parlanti nella sola Italia e non meno di 15 milioni di venetofoni nel mondo?
Cosa parlavano i Veneti se udirono per la prima volta l’Italiano nel 1915?: “/…/ (nel Veneto) si cominciò a sentire un nuovo strano modo di parlare, l’Italiano, soltanto nel 1915-18, durante la guerra combattuta sul territorio veneto in seguito all’aggressione italiana all’Austria” (G. MARCATO, Il dialetto come problema sociale e politico, in Schema, n.5, III-1980, Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova).
Cosa aveva parlato per mille anni il popolo dello Stato forse più importante d’Italia?: “Naturalmente non posso considerare l’avventura di questa città dal momento in cui essa ebbe la sorte di non essere più capitale di uno Stato che fu politicamente ed economicamente forse il più importante d’Italia per circa un millennio” (Feliciano BENVENUTI, “Venezia Ancora”, in Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Tomo CXL (1981 – 82), Venezia 1982, p.223).
… Codificazione, uso scritto, prestigio sociale, dignità culturale: “/…/ (il Veneziano) era la sola lingua parlata a Venezia, da tutte le classi sociali, ed era persino la lingua ufficiale negli affari di Stato, nelle arringhe nel Gran Consiglio ed era la lingua dei tribunali – persino le leggi si stampavano in Veneziano. Il Veneziano non era un dialetto, era una lingua, la sola lingua parlata” (T. W. ELWERT, Studi di Letteratura Veneziana, Venezia 1958, p.165).

Dr.Gianfranco Cavallin
Autore del libro “Gli Ultimi Veneti”


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