Video

Tradizioni

Il Dino racconta: el Cao Del’Ano Veneto

Secondo una tradizione antica, il Capodanno Veneto – o Bruxamarso, Batimarso, Fora febraro… – cade il primo giorno di marzo, al risvegliarsi della natura. Il Dino da Sandrà racconta qui la storia del Capodanno Veneto.

IjB39hUcBMM

La Storia di Santa Lucia

È una delle tradizioni veronesi più antiche, sentite e partecipate. A Verona, il culto ha assunto caratteristiche peculiari, che lo distinguono dalle altre località nelle quali è festeggiata la Santa.
Si racconta di come le spoglie della santa siracusana, protettrice degli occhi, siano passate da Verona nel loro viaggio verso la Germania intorno al X sec. Ciò spiega anche perchè il culto della santa sia molto diffuso nel nord Europa.
Secondo un’altra ipotesi, il culto di Santa Lucia deriverebbe dal periodo di dominio della Serenissima su Verona. Venezia infatti, già nel 1204, fa trasportare le spoglie della santa nella città lagunare.
A Verona però, il culto assumerà caratteristiche peculiari e si colorerà di folklore e tradizioni locali.

AlBDz2C1wfE

Venezia, Festa della Sensa

Comune di Venezia Tutela delle Tradizioni in collaborazione con Raixe Venete presenta el video dela Festa della Sensa 2016! La Capital sposa el Mar e da Sant’Andrea vien issà el glorioso vessillo! Una granda giornada piena de cultura e identità! Bona Vision!

b1x9Zpg0nqo

1° marzo “Batimarso”, il Capodanno Veneto

La parola calendario deriva dal latino calendarium, un registro dove venivano iscritti i pagamenti degli interessi o la restituzione dei capitali dei prestiti, che di solito si effettuava il primo giorno dei mesi dei romani, le calende. Se guardiamo allindietro, sono stati molti i calendari e i capodanni che i popoli hanno adottato: per i greci incominciava la seconda metà di luglio; per il calendario lunare dei cinesi si festeggia fra il 21 di gennaio e il 19 di febbraio e in mesopotamia, per fare qualche esempio, lanno cominciava con il plenilunio di primavera. Il capodanno della Serenissima Repubblica Veneta si celebrava invece il primo di marzo. Questa data è antica: pare infatti che fosse un vecchi capodanno europeo e anche linizio dellanno religioso nellantica roma, che lha abbandonato nel 153 a.c. Il More Veneto del 1° marzo trovò la sua fortuna nellarea veneta a partire dai primi decenni dopo lanno 1000, quando inizia a diffondersi rapidamente anche luso di datare i documenti secondo lo stile veneto e questo fino allinvasione francese del 1797. Accanto alle date appariva la dicitura more veneto, per i periodi compresi tra i mesi di gennaio e febbraio che, secondo il calendario veneto, appartengono ancora allanno precedente. In tutto il Veneto i riti ed i festeggiamenti del capodanno veneto assumono molti diversi nomi e sono celebrati in modi differenti. Bati marso, El bàtare marso o Ciamàr marso sono i termini più diffusi ed indicano il rito compiuto dai ragazzini, per sei sere attorno al capodanno, di correre per il paese battendo violentemente bussolotti, lamiere, pentole e coperchi. El Bruxamarso, Piroea o El vivò marso è un rito diffuso un po dappertutto ma trova la sua apoteosi nella pedemontana dove dopo il tramonto i fuochi ornano i crinali delle montagne creando uno scenario spettacolare. El cantar marso invece indicava le canzoni o i motivetti che si cantavano attorno al fuoco oppure andando a batter marso. Era consuetudine, fino allinvasione napoleonica del 1797, che le persone si facessero gli auguri di buon anno fino al nono giorno dopo il capodanno. La Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza apparve il 9 marzo 1510 (in piena guerra di Cambray con la Venetia devastata da eserciti tedeschi, francesi e spagnoli) al contadino Giovanni Cigana salutando con le parole Bon dì e bon ano!! I miracoli che accaddero nei giorni seguenti nei pressi del capitello dove apparve la madonna, convinsero il vescovo ed i fedeli a costruire una chiesa al posto del capitello. La chiesa custodisce ancora oggi i documenti originali in latino con le testimonianze riportate rigosamente in veneto dei saluti della madonna “Bon dì e bon àno”.

uEmUEKv-GAc

“Filo Filo Filò”, rappresentazione teatrale
PARTE 1

Raprexentasion in veneto fata dai putèi de tèrsa de scola elementar a Dovile (VI) el 30 de marso del 2007.
Tegnemo vive le nostre raixe venete, la nostra cultura e la lingua veneta: insegnémoghele a le nove jenerasion.

ulT3VJxA15w

“Filo Filo Filò”, rappresentazione teatrale
PARTE 2

Raprexentasion in veneto fata dai putèi de tèrsa de scola elementar a Dovile (VI) el 30 de marso del 2007.
Tegnemo vive le nostre raixe venete, la nostra cultura e la lingua veneta: insegnémoghele a le nove jenerasion.

FjNo29PwuC4


Condividi su:


ALTRI TEMI