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“Quella veneta è una lingua vera”

Dalla storia, alle emozioni alla politica linguistica: sono questi gli aspetti che ha toccato il professor Matteo Santipolo docente di Glottodidattica e didattica della lingua inglese presso l’università degli Studi di Padova, relativamente sul rapporto tra Italiano e Dialetto nel Veneto


CULTURA ROVIGO Il professor Matteo Santipolo è stato il relatore dell’incontro del ciclo “Veneto, Italia, Mondo”, incentrato sul tema del rapporto tra Italiano e Dialetto nel Veneto d’oggi

Rovigo – Grande attenzione al quarto incontro del ciclo Veneto, Italia, Mondo: riflessioni sul repertorio linguistico tra passato, presente e futuro organizzato dal comitato rodigino della società Dante Alighieri che ha visto il professor Matteo Santipolo, direttore scientifico dell’iniziativa, intervenire sul difficile tema del rapporto tra Italiano e Dialetto nel Veneto d’oggi: tra storia, emozioni e politica linguistica.

La conferenza ha visto una grande partecipazione e il sostegno dell’assessore alla Cultura Donzelli che ha sottolineato come “Il professor Santipolo è fra i giovani più importanti della nostra città ed il suo intervento di sicuro provocherà riflessioni utili, elemento importante per muovere la cultura rodigina, anche se – ha aggiunto – i media locali faticano a seguire questo tipo di iniziative”.

Divisa in 8 punti chiave, che hanno toccato gli aspetti storici, sociali e culturali del veneto, la conferenza del professor Santipolo, docente di Glottodidattica e didattica della lingua inglese presso l’università degli Studi di Padova, è partita da un assunto fondamentale: “Il Veneto non è un dialetto, ma una lingua con una sua storia, una sua letteratura e una sua grammatica, nata, così come l’italiano, dal contatto fra il latino e le antiche lingue presenti nella nostra regione”.

Non siamo di fronte, quindi, ad un idioma minoritario rispetto alla lingua ufficiale, bensì ad una lingua che all’interno dei nostri confini regionali è parlata da circa 3 milioni di persone, dialettofone o semi-dialettofone, etichetta che, come ha spiegato lo studioso “indica tutti i parlanti che si sono avvicinati al dialetto partendo dalla lingua materna, perchè siamo tutti capaci di comprendere il veneto e soprattutto di identificarci nella comunità veneta grazie a questa lingua”.

Punto centrale dell’incontro è stata la riflessione sulla legge 116, approvata dal consiglio regionale, ovvero la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze (linguistiche) nazionali: “L’Italia ha iniziato una politica linguistica già negli anni venti, prima del fascismo, quando partendo dai dialetti si è cercato di avvicinare i parlanti alla lingua nazionale – ha detto Santipolo – poi si è tentato dagli anni ’70 di tutelare le varie lingue presenti nella Penisola, fino alla legge 482 del 1999, che prevede la tutela di 12 minoranze linguistiche, fra cui manca il veneto”.

Non sarebbero pochi, tuttavia, i problemi portati dalla nuova normativa, che interessano i piani sociale, fiscale, giuridico ed educativo: “Non si tratta di difficoltà impossibili da risolvere – ha specificato il professore – ma di complicazioni di cui è necessario tenere conto: dalle traduzioni dei documenti ufficiali, agli interpreti nei tribunali, all’immagine dei veneti, già considerati chiusi, fino all’insegnamento e alla formazioni degli stessi insegnanti e alla domanda principale: quale fra le varietà venete verrà insegnata?”.

“Il tema è di grande attualità” ha commentato Mirella Rigobello, presidente del comitato rodigino della Società Dante Alighieri. Ringraziando il pubblico per la partecipazione, la presidente ha poi ricordato “col prossimo appuntamento si chiuderà il ciclo di seminari diretto dal professore che ha dimostrato non solo grande competenza nei suoi interventi, ma anche grande professionalità nella gestione dell’intera manifestazione”.

A chiudere gli appuntamenti de LaDante sarà la professoressa Carla Marcato dell’università di Udine con un convegno dal titolo Nomi di Luogo nel Veneto: Storia e Significato, che si terrà a Palazzo Roncale il 23 maggio alle 16.30.

Fonte: Rovigo Oggi – 11 maggio 2017

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